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GLI ARTICOLI DI MEETRAVEL

Palermo: cosa vedere in tre giorni

Palermo è una città dalla bellezza autentica e dalla storia millenaria, ma è anche un luogo che nasconde molti tesori nascosti e posti insoliti che meritano di essere scoperti. Oltre alle zone turistiche, famose per la loro tradizione, ci sono molti luoghi particolari con esperienze uniche. La città è ricca di cultura: cupole arabe, chiese barocche, teatro neoclassici, tanto spazio verde e mercati storici. Vi abbiamo incuriosito? In questo articolo vi mostreremo un itinerario di cose da fare, attraversando posti che per la loro bellezza meritano di essere visitati. Sia che tu sia un turista curioso o un palermitano in cerca di novità, questo articolo è per te! Ecco, quindi, cosa vedere in tre giorni a Palermo.

Come arrivare a Palermo

Con i suoi 630 mila abitanti, Palermo è il capoluogo della Sicilia. La città circondata da sud-est a nord-ovest dall’anfiteatro naturale dei monti palermitani e si affaccia sul golfo omonimo di Palermo nel Mar Tirreno. Il suo porto garantisce collegamenti navali con tantissime città metropolitane italiane come Cagliari, Genova e Napoli ma anche con Tunisi. A circa 30 km troviamo l’aeroporto Falcone e Borsellino dove, in poco più di mezzora, arriverete al centro della città. Per il trasporto potete decidere se utilizzare l’autobus, con il servizio offerto dagli Autoservizi Salemi, in taxi o anche in taxi sharing con meno di 10 euro per persona.

Scegliete l’alloggio in pieno centro: come zone potete optare quelle nei dintorni del Teatro Politeama, zona Kalsa o vicino alla Cattedrale di Palermo. Vi consigliamo di visitare la città durante il periodo primaverile, in quanto le temperature non sono troppo alte e vi permetteranno di godervi appieno la città.

Palermo: giorno 1

Iniziamo il nostro tour per la città di Palermo con l’arrivo in aeroporto, la quale offre tantissime opzioni anche economiche. Partiamo dal Teatro Politeama, in Piazza Ruggero Settimo, inaugurato nel 1874. Da qui proseguite in via Ruggero Settimo, la via del centro percorribile a piedi. Palermo è conosciuta soprattutto per il cibo street food: in ogni angolo della città, infatti, potrete trovare tantissimi posti in cui assaggiare le pietanze tradizionali. Partiamo proprio dalla prima degustazione, al Bar Pasticceria Ruvolo Rosario potete assaggiare l’iris. Si tratta di un dolce tipico preparato con la pasta lievitata dolce e con all’interno ricotta dolce e cioccolato fuso. L’iris ha due versioni: quella fritta e quella al forno: ovviamente vi consigliamo di non rinunciare a provarle entrambe!

Il bar di trova nei pressi del Teatro Massimo, il più grande edificio teatrale d’Italia e uno dei più grandi in Europa. Di fronte al teatro troverete una piazza dove passeggiare e scattare qualche foto. Proseguiamo per le vie del centro, in particolare tutta via Maqueda. Qui troverete tantissimi negozi tipici e locali dove poter gustare il meglio della gastronomia palermitana. Spostandovi dalla via Maqueda, recatevi alla Vucciria, uno dei quartieri più famosi di Palermo. Si tratta del mercato storico un tempo rivolto solo alla vendita della carne. In palermitano la parola Vucciria significa confusione, tipica di chi lavora al mercato. Voci, urla dei venditori, festa. Qui si può assaporare la vera e propria cucina siciliana. E la sera la Vucciria diventa luogo di svago e di musica.

Palermo: giorno 2

Proseguiamo il nostro itinerario con le Catacombe dei Cappuccini, un luogo davvero particolare. Per arrivarci vi consigliamo l’autobus in quanto non si trova proprio nel centro di Palermo, ma è un po’ più lontano. Le catacombe sono considerate uno dei posti più impressionanti da visitare al mondo. In questo luogo possiamo vedere gli usi, i costumi e le tradizioni della società cittadina palermitana del 1600 al 1800. Questo posto sorse inizialmente come luogo di sepoltura de monaci del convento, i frati cappuccini. Essi si stabilirono a Palermo nel 1534 e individuarono il luogo dove ora sorgono le catacombe il loro luogo per la sepoltura dei confratelli. Qui sono conservati i corpi seguendo la procedura della mummificazione: questo serviva a preservare il corpo anche dopo la morte, facendogli visita come se ancora potesse vivere. Insomma, un posto davvero unico nel suo genere che merita di essere visitato.

Una volta finisce la vostra visita alle catacombe dei Cappuccini, recatevi nuovamente in centro per continuare a visitare Palermo. In particolare, continuate il percorso di via Maqueda, per finire alla piazza dei Quattro Canti. Si tratta di una piazza realizzata nel 1600 dove in ogni parete si trovano le statue in marmo bianco. Una volta ammirata questa bellissima piazza ottagonale, dirigetevi al mercato Ballarò, una delle zone più famose di Palermo. Il mercato è principalmente alimentare ed è uno dei più antichi della città. Ogni giorno, centinaia di turisti vi accedono per comprare frutta, cibo e la gastronomia tipica palermitana. Qui possiamo trovare ad esempio il pani câ meusa, uno dei piatti tipici dello street food di Palermo. Si tratta di un panino fatto con le interiora di vitello. Non fatevi mancare la Cattedrale di Palermo, una meta molto turistica e simbolo della città. Visitate questo edificio al mattino, quando non ci sono tanti turisti per evitare di fare lunghe file sotto al sole. Pensate che per la sua bellezza è stata nominata, nel 2015, Patrimonio dell’Umanità. Insomma, una tappa che non può mancare nel vostro itinerario per Palermo!

Palermo: giorno 3

Nel terzo giorno del nostro itinerario per Palermo, ci concentreremo su alcuni luoghi meno turistici. E lo facciamo partendo dal Museo di Zoologia di Pietro Doderlein. In questo museo, appartenente all’Università degli Studi di Palermo, troviamo tantissime collezioni di animali, pesci anche esemplari estinti che hanno vissuto in Italia e nella regione siciliana. Si tratta del museo zoologico più importante della Sicilia, fondato nel 1863. Sempre all’interno dell’Università di Palermo troviamo l’orto botanico, al confine con il quartiere Kalsa di Palermo. L’orto ospita oltre 12.000 specie differenti di piante e risale al 1779, anticamente utilizzato per la coltivazione di erbe medicinali. Lo spazio è davvero molto grande, fatevi una bella passeggiata nel verde ammirando la natura intorno a voi.

Questo era l’itinerario di tre giorni per Palermo, città dello street food e della cultura siciliana. Sappiamo che i posti da visitare sono tantissimi, noi vi abbiamo scritto quelli più particolari e che meritano assolutamente di essere visitati! State già pensando di fare un viaggio a Palermo? Benissimo, non vi resta che scaricare la nostra applicazione per trovare nuovi compagni di viaggio e rendere il vostro soggiorno siciliano ancora più bello.

Come organizzare un viaggio sull’Etna

L’Etna è conosciuto come il vulcano più alto d’Europa ed è una meta che ogni anno attrae moltissimi turisti in Sicilia. Con oltre 3.330 metri di altezza offre ai visitatori uno spettacolo unico al mondo, con vista sia sulle montagne sia sul mare. Se state pensando di organizzare un viaggio sull’Etna, ecco le cose più importanti da sapere per pianificare tutto al meglio.

Organizzare un viaggio sull’Etna: quando partire

La primissima cosa da fare per organizzare il viaggio è scegliere il periodo migliore per poter visitare l’Etna. Nonostante sia accessibile tutto l’anno, ci sono dei mesi da preferire rispetto agli altri. Sicuramente l’estate potrebbe essere uno di questi, periodo in cui si può anche approfittare per vedere altre città e spiagge della Sicilia. Tuttavia, le alte temperature potrebbero non essere favorevoli per una escursione ad alta quota. Durante agosto, inoltre, rischiereste di ritrovarvi con molti turisti. Il consiglio è quindi di visitare l’Etna durante il periodo primaverile, per sfruttare le temperature non ancora elevate e veder sbocciare la primavera. Una volta deciso quando partire, vediamo come arrivare in uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia. Il vulcano Etna è raggiungibile in diverse modalità, in base alle proprie esigenze e preferenze:

  • In automobile: l’autostrada A18 collega Messina, il punto di arrivo dalla penisola, a Catania, attraversando gran parte della costa est siciliana. Uscendo al casello di Catania-Misterbianco si può poi proseguire sulla strada statale SS121. Dopo 18 chilometri sarete arrivati al Rifugio Sapienza, la base principale dell’Etna. Qui sarà possibile parcheggiare l’auto presso il parcheggio a pagamento del rifugio.
  • in autobus: partendo dalla stazione ferroviaria di Catania esistono molti collegamenti diretti al Rifugio Sapienza. La linea 631, ad esempio, dell’azienda AST effettua corse regolari per tutta l’intera giornata, ad un prezzo di circa 5 euro. Potete consultare tutti gli orari sul sito ufficiale.
  • in aereo: per chi utilizza l’aereo, la soluzione migliore è quella di utilizzare l’aeroporto di Catania, il più vicino, a circa 40 chilometri dal vulcano. Grazie al servizio navetta potrete raggiungere il Rifugio Sapienza. Ci sono moltissime compagnie di trasporto turistico in aeroporto, ma potete anche optare di prendere un taxi o noleggiare un’auto.

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Organizzare un viaggio sull’Etna: come vestirsi

Una volta scelta la stagione in cui visitare il vulcano, veniamo a come poterci vestire durante il trekking. La scelta dei vestiti è importantissima per assicurarci di godere l’escursione in tutta sicurezza e comfort. Che sia anche solo una passeggiata oppure una escursione molto lunga, è fondamentale arrivare preparati in tutti i modi possibili. Il tempo in montagna è imprevedibile: sole, nuvoloso, vento, poi di nuovo soleggiato. Per questo motivo optate di vestirvi a strati per adattarvi meglio al cambio di temperatura. Una maglietta a maniche corte con qualche cosa di più pesante, come un pile, al mattino per rimanere al caldo.

Per l’escursione sull’Etna, è consigliabile indossare pantaloni lunghi e resistenti, come i pantaloni da trekking. Le scarpe devono essere robuste, preferibilmente scarponi da trekking o stivali da escursionismo, per garantire una presa salda e una protezione adeguata contro le pietre o le rocce taglienti. Un prodotto importante è anche il cappello per proteggere la testa dai raggi solari e dai cambiamenti di temperatura. Inoltre, portate con voi occhiali da sole per proteggere gli occhi dalla luce solare intensa e una crema solare ad alta protezione per proteggere la pelle dai raggi UV.

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Organizzare un viaggio sull’Etna: cosa visitare

Come abbiamo visto prima l’Etna è costituito da più versanti. La struttura del vulcano la dobbiamo immaginare come un cono, formato da più “bocche”. Tra le zone popolari e più attrezzate troviamo il Rifugio Sapienza e Piano Provenzana. Il Rifugio Sapienza è la zona più frequentata, con numerose attività commerciali, parcheggi e ristoranti. Piano Provenzana è invece ideale per chi ama la natura e le escursioni. Per godere appieno dell’esperienza, è importante scegliere un’escursione guidata. Ci sono molte compagnie che offrono servizi di guida sull’Etna, ognuna con le proprie caratteristiche e prezzi.

È importante scegliere una compagnia che sia autorizzata per salire sulle pendici del vulcano e che offra un’esperienza sicura e di alta qualità. Alcune di queste attività possono, inoltre, essere svolte insieme ad una guida vulcanologica, che quindi conosce bene la storia del vulcano e la geologia della zona. In questo modo potrete conoscere e guardare da più vicino alcuni crateri del vulcano Etna. Tra queste, il Cratere Centrale è una delle attrazioni più popolari, con un diametro di oltre 500 metri e una profondità di circa 200 metri. È possibile raggiungere il cratere a piedi o con l’aiuto di un teleferico. Dal lato Nord potete arrivare fino al Rifugio Citelli, con una vista panoramica mozzafiato sull’Etna e sulla costa siciliana. Nelle zone limitrofe, invece, ci sono molte grotte e canyon interessanti da esplorare, come la Grotta del Gelo e il Canyon del Fiume Alcantara.

Queste erano le cose più importanti da sapere per organizzare il tuo viaggio sull’Etna, il vulcano più alto d’Italia. Se vuoi partire e conoscere nuove persone, ci sono già molte mete proposte nella nostra applicazione. Puoi proporre anche tu un viaggio sull’Etna, entra in app scaricandola gratuitamente!

5 luoghi dove godersi il mare d’inverno in Italia

L’Italia è famosa per le sue spiagge mozzafiato e le sue acque cristalline. Tuttavia, pochi sanno che anche durante l’inverno ci sono delle mete di mare davvero incantevoli da visitare. Dalle coste italiane, dal sud al nord, ci sono luoghi che offrono non solo bellezze naturali ma anche attività all’aria aperta e divertimento per tutta la famiglia. Si tratta di mete turistiche che durante questo periodo di bassa stagione sono poco frequentate, da osservare con occhi diversi rispetto all’estate. In questo articolo, esploreremo 5 luoghi dove godersi il mare d’inverno in Italia, con consigli su cosa fare per trascorrere una piacevole vacanza.

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1 Camogli, Liguria

Camogli è una piccola e incantevole località situata sulla costa ligure. La sua spiaggia è caratterizzata da sabbia fine e acque cristalline, con una vista mozzafiato sull’azzurro del mare e le montagne circostanti. La zona è molto popolare per la balneazione e gli sport acquatici come il nuoto, il surf e lo snorkeling. Oltre al mare d’inverno ci sono anche molte attrazioni da visitare nei dintorni di Camogli. Tra queste troviamo il Castello di San Giorgio, una fortezza medievale che offre una vista panoramica sulla città. Un altro luogo da visitare è la Chiesa di Santa Maria Assunta, una chiesa barocca del 17° secolo con una bellissima facciata e un bel campanile. Inoltre, ci sono molti negozi e ristoranti che offrono prodotti locali e specialità della cucina tipica ligure.

Se siete invece appassionati di trekking, da Camogli partono tutta una serie di sentieri che conducono al monte di Portofino, San Fruttuoso e Santa Margherita Ligure. Andando sul sito officiale potete avere un assaggio dei percorsi naturalistici che il territorio offre.

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2 Castiglione della Pescaia, Toscana

Castiglione della Pescaia è una località turistica situata sulla costa sud-occidentale della Toscana, definita una dei gioielli della Maremma. Anche se l’inverno non è la stagione ideale per farsi un bagno in spiaggia, potrete comunque godervi una passeggiata in riva al mare. Qui vi troverete all’interno di splendide pinete e spiagge lunghissime, ideale per chi desidera rimanere vicino alla natura. La cittadina è vicina a molte attrazioni che meritano di essere visitate. Tra queste il Parco Naturale della Maremma: un’area naturale protetta situata a pochi chilometri da Castiglione della Pescaia. Il parco offre sentieri escursionistici per ammirare la natura e la fauna selvatica, come i cavalli della Maremma e i cinghiali.

Per rimanere invece a Castiglione della Pescaia potete visitare il Castello di epoca medievale. Situato nella parte alta della città, offre una vista panoramica sulla città e sul mare. Nel centro si trova anche il Museo Civico Archeologico: lo spazio ospita una collezione di reperti archeologici che raccontano la storia di Castiglione della Pescaia e della sua zona. A pochi chilometri dalla città ci sono invece le Terme di Petriolo, che offrono un’esperienza unica per rilassarsi e rigenerarsi in un ambiente naturale caldo e mineralizzato.

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3 Sorrento, Campania

Sorrento è una città situata sulla costa meridionale della Campania, considerata anticamente la patria delle sirene. Un tempo si pensava infatti che queste creature mitologiche si trovassero in questo luogo. Con il loro canto, esse attiravano sugli scogli i marinai di passaggio. La città è una meta preferita dai turisti durante tutto l’anno: rappresenta un’ottima destinazione per brevi soggiorni o una comoda base per esplorare il Golfo di Napoli. Il centro storico di Sorrento è davvero suggestivo e pittoresco, con strade strette e case in pietra, perfette per una passeggiata e una fuga dai rumori della città. Oltre alla bellissima spiaggia, tipica dello stile costiero amalfitano, potrete visitare tantissimi altri luoghi. Tra questi vi è la chiesa di San Francesco, una chiesa cattolica costruita nel 1200, situata nel centro città, che offre un’ottima vista panoramica.

La piazza principale di Sorrento è Piazza tasso, la quale offre una vista panoramica sulla città e sul mare, nonché una serie di negozi, ristoranti e bar. Il Museo Correale di Terranova, invece, è un interessante museo di arte e storia nel centro storico. Se volete invece girare nei dintorni di Sorrento vi consigliamo l’escursione al Vesuvio. Situato a pochi chilometri dalla città amalfitana, è il vulcano attivo più famoso per le sue viste panoramiche su Napoli e la costiera amalfitana.

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4 Golfo Aranci, Sardegna

La Sardegna, con le sue spiagge bianche e le sue acque cristalline, anche in inverno è una meta ideale. Tra queste troviamo Golfo Aranci, una località turistica situata sulla costa nord-orientale della Sardegna, Italia. Durante l’inverno, le temperature sono ancora piacevoli e ci sono molte attività da fare nella zona. Anche se non è stagione ideale per il bagno, potrete comunque godervi la bellezza del mare e della costa facendo una passeggiata lungo la spiaggia. Con il bel tempo potete approfittare di un’escursione in barca: si possono fare gite in barca per ammirare la costa e le isole circostanti, come l’Isola di Tavolara, l’Isola di Molara o Figarolo.

Per fare il pieno della natura vi consigliamo anche delle escursioni in montagna. Nei dintorni di Golfo Aranci ci sono alcune montagne, come il Monte Limbara, che offrono sentieri escursionistici per ammirare la natura. Da visitare anche il centro storico di Olbia, situata a pochi chilometri da Golfo Aranci. Questa città offre una serie di siti storici e culturali da visitare, come la Basilica di San Simplicio e il Museo Archeologico.

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5 Mondello, Sicilia

La Sicilia, con le sue coste mozzafiato è una delle regioni con moltissime spiagge da visitare anche in inverno. Tra queste troviamo Mondello, una spiaggia situata in provincia di Palermo, in Sicilia, Italia. È una delle spiagge più popolari della zona, con un lungomare che offre una vista panoramica sul mare. Durante l’inverno, la spiaggia di Mondello non è il principale punto di attrazione, anche se è molto piacevole passeggiare con il bel tempo. Tuttavia, ci sono ancora molte cose da fare e da vedere nei dintorni di Mondello. Tra queste il Castello di Mondello: un castello costruito nel 1800, situato sulla collina sopra la spiaggia di Mondello, offre una vista panoramica sulla baia e sulla città di Palermo. Presso il Museo delle cere, invece, potrete osservare l’interessante collezione di statue di cera di personaggi famosi, situato nel centro di Mondello.

La Chiesa di Santa Maria degli Angeli, situata a pochi passi dalla spiaggia, è una chiesa cattolica costruita nel 1800 che offre un’architettura interessante e una vista panoramica sulla baia. Se volete visitare i dintorni di Mondello, infine, potrete recarvi a Palermo, la quale offre una serie di siti storici e culturali da visitare, come la Cattedrale di Palermo, il Teatro Massimo, e il Palazzo dei Normanni.

Queste erano i 5 luoghi dove godersi il mare d’inverno. Tutte rappresentano mete ideali per coloro che cercano una vacanza all’insegna del relax e della natura, ma anche per chi vuole godere della cultura e della cucina italiana.

 

Se stai organizzando la partenza in una di queste mete, scarica la nostra app per trovare compagni di viaggio e conoscere appassionati di mare come te!

 

@Sara Biancardi

Foliage: le mete italiane per ammirare l’autunno

L’autunno è la stagione preferita di moltissimi: i suoi colori inconfondibili creano un’atmosfera calda e piacevole. È il periodo perfetto per raccogliere castagne, leggere libri davanti al camino ma soprattutto per ammirare il foliage! Gli alberi sono propri i protagonisti della stagione: soprattutto nei parchi e nelle strade cittadine, si possono ammirare aceri, faggi, betulle, larici e tanti altri regalare un vero e proprio spettacolo della natura. Vediamo nel particolare di che cosa si tratta il foliage e quali sono le mete italiane per osservarlo in tutto il suo fascino.

Che cos’è il foliage

Il colore delle foglie di alcuni alberi cambia colore proprio durante l’autunno: questo fenomeno si chiama foliage. Oltre ad avere una bellezza paesaggistica, c’è anche una spiegazione scientifica dietro all’evento. Si tratta di una caratteristica specifica degli alberi caducifoglie, ovvero la parte di vegetazione caratterizzata da foglie che cadono periodicamente. Il foliage è l’evento tipico delle zone temperate, dove sono presenti tutte e quattro le stagioni, proprio come quelle in cui si trova l’Italia.

A provocare il colore rosso-arancio delle foglie sono i pigmenti che si ritrovano nella parte verde della pianta, custoditi all’interno dei cloroplasti, gli organuli importantissimi per la fotosintesi. Tra i pigmenti troviamo proprio quelli giallo-arancioni responsabili del foliage, come i carotenoidi o gli antociani. Le reazioni specifiche non sono ancora chiare agli scienziati ma è grazie a dei processi chimici che avviene il distacco della foglia dal resto della pianta. Questo meccanismo è dovuto ad un adattamento degli alberi all’arrivo dell’inverno, in cui le temperature si abbassano e le ore di luce sono minori rispetto alle altre stagioni. Insomma, un fenomeno sviluppato per sopravvivere al freddo in grado di regalarci dei colori stupendi.

Tuttavia, con il caldo di queste ultime settimane, moltissime piante stanno ritardando il loro foliage, con effetti davvero drastici su tutti gli abitanti delle foreste. È proprio il caso di dirlo: il cambiamento del clima può portare a delle conseguenze davvero drammatiche sulla nostra natura.

Dove osservare il foliage in Italia

Tra i tantissimi posti dove possiamo osservare il foliage, oggi ve ne consigliamo quattro.

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Il trenino del foliage, ferrovia Vigezzina Centovalli

Per chi desidera fare un viaggio alla scoperta del nord Italia ecco il trenino del foliage: a Novembre del 2023 compirà i suoi primi 100 anni di vita. Si tratta di un percorso creato dalla ferrovia Vigezzina Centovalli che parte da Domodossola fino ad arrivare in Svizzera, a Locarno. Una linea di 52km attraversando boschi e borghi pittoreschi. È possibile scegliere il biglietto di andata o di ritorno che offre la possibilità di effettuare fermate intermedie, come per esempio il borgo di Santa Maria Maggiore che si trova a quota di 831 metri, è il punto più alto della linea ferroviaria.

Attualmente sul sito sono presenti gli orari del trenino per il foliage, con disponibilità dal 7 Novembre fino al 10 Dicembre. I treni hanno inoltre dei finestrini davvero ampi per godere appieno l’intero paesaggio durante il percorso. Prima di partire vi consigliamo di fare un bel giro a Domodossola, uno dei borghi italiani dall’aspetto medievale. Passeggiate tra il centro tra piazze e piccole vie visitando anche i musei del borgo: vi consigliamo il museo casa dell’Alpino, dove potrete rivivere l’esperienza delle truppe alpine. Uniformi, cimeli, distintivi e tantissime fotografie di un tempo circondano il museo. Inoltre, dal 2015 è presente all’interno del museo l’allestimento per la commemorazione dei cent’anni dalla prima guerra mondiale, con tutti i documenti e i reperti storici degli Alpini.

Parco regionale del Monte Beigua, Liguria

In Liguria non c’è solo il mare cristallino: durante l’autunno il Parco regionale del Monte Beigua si riempie di colori regalando uno spettacolo paesaggistico. Tra i percorsi che si trovano all’interno del parco vi consigliamo il sentiero archeologico nei pressi della Torbiera del Laione, nel Comune di Sassello. Qui è possibile camminare sul percorso tematico dedicato all’archeologia. Sono circa 3km percorribili in due ore, con un dislivello di 80m. Lungo il tracciato sarà possibile osservare le incisioni rupestri presenti nel comprensorio del Beigua, tra il comune di Piampaludo e Pratorotondo. Il monte anticamente era considerato sacro e sono stati collocati cinque calchi che riproducono le rocce incise tipiche del luogo. Tutto è poi condito con i colori autunnali tipici del foliage. Una passeggiata non sono bella dal punto di vista paesaggistico ma anche culturale!

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Le langhe piemontesi

Le langhe in provincia di Cuneo e Asti offrono un paesaggio caratteristico nelle vigne tipiche del Piemonte. Potrai ammirare paesaggi sorseggiando un po’ di vino, splendido no? Per godere appieno della bellezza delle langhe, patrimonio dell’UNESCO, potete percorrere i colli di viti e noci nei pressi della città Barolo. Qui l’Associazione Strada del Barolo ha creato un percorso scaricabile dalle mappe di Google Maps: tramite il navigatore potrai attraversare scorci panoramici con i colori tipici dell’autunno.

Un altro percorso interessante è invece la strada romantica delle langhe e del Roero. Ben undici tappe panoramiche su un percorso di 130km, un viaggio “fisico ed emozionale fra passato e presente, paesaggi e suggestioni letterarie” come si legge dal sito ufficiale. Dai vini alle nocciole passando per il tartufo e le sue secolari tradizioni, ma anche tanta architettura e borghi che testimoniano l’epoca feudale del territorio. Insomma, vi innamorerete del posto nel vero senso della parola!

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Monti Nebrodi, Sicilia

Spostiamoci invece più giù, nella splendida Sicilia: sui Monti Nebrodi c’è uno spettacolo della natura che vi farà rimanere senza fiato. In particolare, sul sentiero che da Portella Femmina Morta, lungo la faggeta, fino al lago Maulazzo. Si tratta di un lago artificiale di circa 5 ettari, ed è attorniato da alberi che regalano un bellissimo foliage nella stagione autunnale. Lasciate la macchina dove vi permette il percorso e da lì percorrerete 2,5km circa a 1400 metri di altezza. Attrezzatevi quindi di scarpe da trekking e macchina fotografica: pronti per l’immersione nella natura?

L’autunno è in grado di regalare colori e scorci stupendi, ora non ti resta che trovare i tuoi prossimi compagni di viaggio per le mete italiane del foliage. Che aspetti? Scarica la nostra app e parti subito alla scoperta della natura!

10 posti dove fare immersioni in Italia

Appassionati di subacquea all’ascolto: se questa estate rimarrete in Italia non potrete perdervi i siti più belli per fare un viaggio nelle profondità del mare. Siete pronti ad immergervi? In questo articolo vi mostriamo 10 posti dove poter fare immersioni in Italia.

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1. Secca Isuela, Portofino (GE)

Portofino è uno dei posti più apprezzati dai turisti. Con le sue casette colorate e vicoli deliziosi, rimarrete subito incantati da questo piccolo borgo della Liguria. Nel 1999 venne istituita l’Area Marina Protetta di Portofino con sede a Santa Margherita Ligure. Grazie a questo titolo così importante, è possibile conservare molta flora e fauna tipica del Mediterraneo. Tuttavia, trattandosi di una riserva è bene fare attenzione a tutte le regole per rispettare l’ambiente in cui ci si trova.

Tra le secche più famose sicuramente l’Isuela, dove è possibile immergersi fino ad una profondità di 55 metri circa. Sarete subito attratti dalla fauna tipica del Mediterraneo: cernie, saraghi, castagnole. Il promontorio di Portofino si sviluppa con delle falesie a picco sul mare, ed è proprio qui che troviamo le più belle forme di vita: l’area è soggetta a molta corrente, che porta nutrienti. Sarà possibile infatti osservare moltissime gorgonie, i coralli rossi, maestose e ricche di altra microfauna nei dintorno.

2. Secca del Papa, Sardegna (SS)

La Secca del Papa è forse il sito di immersione più famoso dell’Area Marina Protetta di Tavolara, in Sardegna. Considerata una tra le immersioni più belle del Mediterraneo, il fondale va dai 35 ai 45 metri di profondità. Il sito prende il nome da una rocca a strapiombo di Tavolara che, vista da una certa angolazione, sembra ricordare un Papa seduto.

Qui è possibile osservare la Paramuricea clavata, molto rara nelle coste della Sardegna: si tratta di un corallo rosso molto noto che un tempo veniva utilizzato nella gioielleria. In queste zone è facile anche imbattersi in delfini se vi troverete fuori dalla costa, quindi potrete anche organizzare un’uscita di whalewathching in mare.

3. Lampione, Sicilia (AG)

Lampione è l’isola più piccola dell’arcipelago delle Pelagie, nel punto più a sud della Sicilia. È un sito molto piccolo dove si trova un faro e le antiche case degli abitanti. Anche qui si tratta di un’Area Marina Protetta, in questo caso istituita nel 2002. Un ottimo posto dove poter fare subacquea è sicuramente la Secca di Levante, dove è possibile osservare una fauna ricchissima e rimanere circondati completamente dal blu intenso del mare. Nel sito invece di Capo Ponente è possibile immergersi in un relitto anche a qualche metro di profondità.

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4. Lago di Capodacqua, Abruzzo (AQ)

Non di solo mare vive il subacqueo appassionato: il lago di Capodaqua si trova all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso, circondato da una natura completamente incontaminata. Il sito è alimentato dalle sorgenti naturali e qui sarà possibile trovare due mulini sommersi nel lego. Per poterli osservare sarà necessario recarsi con la guida autorizzata ambientale, in quanto il lago è di proprietà privata e sotto la tutela ambientale. Siete pronti ad immergervi in un’acqua completamente cristallina e dolce? Mi raccomando, ricordati di portare l’attrezzatura adeguata!

5. La Montagna di Scilla (RC)

A Scilla, piccolo borgo di pescatori calabresi e vicinissimo alla Sicilia, si trova un sito per la subacquea davvero particolare. Si chiama la Montagna Sommersa, alta 20 metri e visibile dai 15 metri di profondità. Lo scoglio si trova su una distesa di sabbia bianca ed è popolata da gorgonie rosse e gialle che offrono riparo a molti pesci e altri organismi. Anche ad una ventina di metri sarà quindi possibile osservare una biodiversità marina ricchissima e peculiare della zona dello stretto di Messina. Coralli così grandi da sembrare alberi, vi sentirete come se foste in una vera e propria foresta, tant’è che molto lo definiscono come il paradiso dei subacquei e dei biologi marini.

6. Baia di Santa Croce, Peschici (FG)

Situata a 10km da Peschici, la baia di Santa Croce è definita dal 1993 una zona di tutela biologica. Nella baia è possibile osservare cinque pinnacoli rocciosi, a picco sul mare e raggiungono i 50 metri di profondità. In questa baia moltissimi sono i subacquei che si immergono per la bellezza del posto, soprattutto i più professionali. Infatti, oltre i trenta metri di profondità è possibile osservare un corallo non corallo (falso corallo), la Gerarda savaglia, con i suoi grandissimi rami. Se li osservate attentamente, potreste imbattervi nelle uova di gattuccio, un piccolo squalo di fondale diffuso in tutto il Mediterraneo lungo circa un metro.

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7. Parco archeologico sommerso di Baia (NA)

Se il vostro sogno è quello di immergervi nei resti di una antica città romana, la scelta migliora è il Parco Naturale dei Campi Flegrei. In particolare, nel parco marino di Baia si trovano i mosaici, affreschi, strutture, colonne in uno stato di conservazione perfetto. La particolarità di tutto questo? Si trova sott’acqua. Proprio così! Al tempo degli antichi romani la zona di Baia divenne un importante stazione climatica, vicino al porto commerciale di Portus Julius. La zona è soggetta a bradisismo, un fenomeno geologico che porta all’inabissamento di alcune zone, come in questo caso. Nel 2002 viene istituita l’Area Marina Protetta di Baia per il suo immenso valore storico e archeologico. Qui è possibile immergersi in ben 8 percorsi subacquei fino alla profondità di 13 metri di profondità.

8. Isola del Giglio (GR)

Le scogliere dell’Arcipelago toscano sono considerate tra le migliori mete per la subacquea in Italia. In particolare, l’isola del Giglio ma anche Giannutri e Capraia vi offrono vari siti di immersione che non potete perdervi. L’isola del Giglio presenta tantissime calette e paesaggi incontaminati, popolati da tantissime specie ittiche differenti: tonni, barracuda, spugne, murene e tanti altri. Tra i siti di immersione vi consigliamo la secca Zampa di Gatto, situato sul versante sudorientale dell’isola, tra punta Torricella e punta Corbaia. Qui sarà possibile osservare gorgonie e spugne di ogni genere, ma anche aragoste, scorfani e murene sulle varie pareti rocciose, che prosegue oltre i cinquanta metri. Un panorama sottomarino spettacolare!

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9. Isola d’Elba (LI)

L’isola d’Elba è sicuramente un’altra tappa da aggiungere ai posti dove fare subacquea in Italia. Tra le immersioni da citare sicuramente quella presso lo “Scoglietto”, dove si possono incontrare i pesci san Pietro e cernie di grandi dimensioni. Un altro sito di immersione è il relitto dell’Elviscot, un cargo adagiato a 12 metri di profondità. Il mercantile italiano affondò il 10 gennaio 1972 per colpa del maltempo e giace presso gli scogli dell’Ogliera. La nave, costruita nel 1960, ha una lunghezza di 62,25 metri per una stazza di 499 tonnellate. Il relitto ospita ora tantissime specie ittiche, come le corvine, gronghi ma anche murene.

10. Ustica, Palermo (PA)

Una delle isole spettacolari del Mar Mediterraneo è proprio Ustica, in provincia di Palermo. L’isola rappresenta ciò che rimane di un complesso vulcanico. Le acque sono limpide per la mancanza di sabbia a poca profondità ed offrono una natura incontaminata e ricca. In poche parole, ciò che un subacqueo vorrebbe sempre. Infatti, per la sua ricchezza ittica è facile imbattersi in grandi cernie, grossi banchi di barracuda, ricciole ma anche tonni. Pronti a vivere un’esperienza indimenticabile?

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