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GLI ARTICOLI DI MEETRAVEL

Whale watching: che cos’è e dove si può fare in Italia? 

Avete in mente di fare un’attività di whale watching ma non sapete dove partire? Oggi vi sveliamo alcune mete dove poter osservare i cetacei in mezzo alla natura e lontano dal chiasso cittadino.

Viaggiatori alla ricerca di balene? Oggi vi parliamo del whale watching e vi mostriamo qualche posto insolito dove poter osservare i cetacei che sicuramente vi stupirà. Non vi parleremo di posti lontani ma di qualcosa vicino a noi: in Italia!

Che cos’è il whale watching?

Letteralmente tradotto dall’inglese, con whale watching l’attività di avvistamento cetacei nel loro ambiente naturale. Il termine deriva dal termine usato per l’osservazione ornitologica, ovvero dal bird watching. L’osservazione viene fatta in mare, lontano da costa, mentre sono pochissimi i posti in cui è possibile osservare i cetacei vicino a terra, come alcune coste dell’Australia o del Sudafrica.

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Come organizzare un viaggio alle Isole Eolie

Nel Mediterraneo esistono posti davvero incredibili, che offrono esperienze uniche e circondate da un mare incantevole. Tra queste bellezze troviamo le Isole Eolie, situate al largo della costa settentrionale della Sicilia. Si tratta di un arcipelago composto da sette isole vulcaniche di fronte alle coste siciliane. Se stai sognando una vacanza mediterranea, le Isole Eolie fanno proprio al caso tuo. Ecco una guida per organizzare al meglio un viaggio in questi posti meravigliosi.

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Viaggio alle Isole Eolie: una breve panoramica

Anzitutto, facciamo una breve panoramica di tutte e sette le isole Eolie. Sono tutte diverse tra loro, ed offrono esperienze in base al tipo di vacanza che si vuole trascorrere, rilassante o avventurosa. L’isola più grande è Lipari, ed è anche la più popolata. L’isola è composta molte spiagge e baie differenti, percorribili tramite sentieri escursionistici. Salina possiede l’area più verde di tutte le altre. Non a caso possiamo trovare vigneti, dai quali si produce il vino Malvasia. Avrete sicuramente sentito parlare di questo posto: proprio qui hanno infatti girato il film “Il Postino”. Stromboli è famosa per il suo vulcano attivo, che erutta in modo regolare. È possibile, infatti, osservare le sue fumarole sia di notte che di giorno. In questo luogo si possono trovare le spiagge completamente nere, per via del detrito vulcanico.

Tra le isole più silenziose e naturali troviamo Filicudi: qui si possono visitare grotte marine, sentieri escursionistici. Per gli amanti delle montagne e delle vette anche Vulcano presenta, appunto, un vulcano che emana fango caldo e gas. In questo luogo si trovano infatti numerose piscine termali e naturali. Panarea è invece l’isola più piccola ed esclusiva delle Eolie. È una tra le più turistiche, nota per la movida notturna. Per chi invece ama i posti più remoti c’è lei: Alicudi. Non ci sono le strade asfaltate ed è un luogo caratterizzato da cime montuose. Tutti posti così magnifici che è impossibile scegliere!

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Viaggio alle Isole Eolie: come arrivare e quando andare

Una volta deciso quale visitare, vediamo come arrivare e quando andare alle Isole Eolie. Per poter raggiungere le isole, si può prendere un traghetto o aliscafo dalle seguenti città: Milazzo, Messina oppure Napoli ma anche Reggio Calabria. Vi consigliamo di prenotare in anticipo i biglietti in quanto potrebbero esaurire velocemente, soprattutto durante l’alta stagione. Se decidete di andare con il vostro mezzo, prenotate anche il biglietto per questo. Altrimenti, una volta arrivati sull’isola si può noleggiare un’auto o uno scooter per esplorare autonomamente i posti che avete deciso di visitare. L’estate è sicuramente il periodo migliore, con tutte le attività turistiche nel pieno del loro lavoro. Tuttavia, potreste rischiare di incontrare molti turisti e temperature molto elevate.

Potreste quindi optare di visitare le Isole Eolie durante la primavera o la fine dell’estate. Fuori dalla stagione estiva alcuni posti potrebbero essere chiusi, quindi vi raccomandiamo di prenotare o chiedere quali sono le attività aperte durante il periodo che avere scelto per non rischiare. Ad ogni modo controlla sempre il meteo, per non partire con condizioni meteorologiche sfavorevoli. In base alle attività che hai pianificato di fare, prepara la tua valigia. Considerando che si tratta di isole vulcaniche, il tempo può cambiare rapidamente come in montagna. Ti consigliamo quindi di portare sì vestiti leggeri, adatti alla spiaggia, ma anche comodi ed un abbigliamento più pesante in caso di escursioni in vetta. A questo proposito, porta in valigia anche un paio di scarpe comode da trekking, per camminare in tutta comodità.

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Viaggio alle Isole Eolie: attività da non perdere

In base al tipo di isola, le Eolie hanno diverse attività da fare: dalle escursioni sul vulcano al giro in barca, per passare allo snorkeling e la visita dei borghi. Ecco alcune attività da non perdere:

  • Escursione al vulcano di Stromboli: fai un’escursione guidata per salire al cratere e ammirare le sue spettacolari eruzioni di lava. Puoi rivolgerti alle guide ambientali del luogo che sapranno scegliere l’escursione in base al tuo allenamento fisico e tutte le tue preferenze;
  • Escursione alle piscine di Fanghi di Vulcano: concediti un bagno di fango caldo nelle piscine termali di Fanghi di Vulcano. Un trattamento particolare ed esclusivo delle Eolie;
  • Trekking sul Monte Fossa delle Felci: se sei un amante dell’escursionismo, le isole sono piene di avventure del genere. Tra queste il sentiero che conduce alla cima del Monte Fossa delle Felci sull’isola di Salina;
  • Visita al borgo di Panarea: l’isola è caratterizzata da stradine affascinanti e luoghi pieni di storia come il villaggio di Portella. Si tratta di un insediamento posto tra i 20 e i 300 m s.l.m. tra Santa Marina e capo Faro;
  • Escursione alle grotte a Filicudi: sull’isola di Filicudi si trovano le Grotte di Capo Milazzese sull’isola di Filicudi, famose per le loro pitture rupestri risalenti all’età del bronzo. È un’esperienza archeologica affascinante.

Infine, non dimenticarti di assaggiare la cucina locale: pesce fresco, formaggi, piatti a base di pomodoro e specialità a base di capperi, come il “pasta alla carrettiera”. Goditi questa vacanza e lasciati incantare dai suoi odori e colori suggestivi. Se non sai ancora con chi partire, scarica la nostra app per trovare nuovi compagni di viaggio e partire alla scoperta delle Isole Eolie!

Palermo: cosa vedere in tre giorni

Palermo è una città dalla bellezza autentica e dalla storia millenaria, ma è anche un luogo che nasconde molti tesori nascosti e posti insoliti che meritano di essere scoperti. Oltre alle zone turistiche, famose per la loro tradizione, ci sono molti luoghi particolari con esperienze uniche. La città è ricca di cultura: cupole arabe, chiese barocche, teatro neoclassici, tanto spazio verde e mercati storici. Vi abbiamo incuriosito? In questo articolo vi mostreremo un itinerario di cose da fare, attraversando posti che per la loro bellezza meritano di essere visitati. Sia che tu sia un turista curioso o un palermitano in cerca di novità, questo articolo è per te! Ecco, quindi, cosa vedere in tre giorni a Palermo.

Come arrivare a Palermo

Con i suoi 630 mila abitanti, Palermo è il capoluogo della Sicilia. La città circondata da sud-est a nord-ovest dall’anfiteatro naturale dei monti palermitani e si affaccia sul golfo omonimo di Palermo nel Mar Tirreno. Il suo porto garantisce collegamenti navali con tantissime città metropolitane italiane come Cagliari, Genova e Napoli ma anche con Tunisi. A circa 30 km troviamo l’aeroporto Falcone e Borsellino dove, in poco più di mezzora, arriverete al centro della città. Per il trasporto potete decidere se utilizzare l’autobus, con il servizio offerto dagli Autoservizi Salemi, in taxi o anche in taxi sharing con meno di 10 euro per persona.

Scegliete l’alloggio in pieno centro: come zone potete optare quelle nei dintorni del Teatro Politeama, zona Kalsa o vicino alla Cattedrale di Palermo. Vi consigliamo di visitare la città durante il periodo primaverile, in quanto le temperature non sono troppo alte e vi permetteranno di godervi appieno la città.

Palermo: giorno 1

Iniziamo il nostro tour per la città di Palermo con l’arrivo in aeroporto, la quale offre tantissime opzioni anche economiche. Partiamo dal Teatro Politeama, in Piazza Ruggero Settimo, inaugurato nel 1874. Da qui proseguite in via Ruggero Settimo, la via del centro percorribile a piedi. Palermo è conosciuta soprattutto per il cibo street food: in ogni angolo della città, infatti, potrete trovare tantissimi posti in cui assaggiare le pietanze tradizionali. Partiamo proprio dalla prima degustazione, al Bar Pasticceria Ruvolo Rosario potete assaggiare l’iris. Si tratta di un dolce tipico preparato con la pasta lievitata dolce e con all’interno ricotta dolce e cioccolato fuso. L’iris ha due versioni: quella fritta e quella al forno: ovviamente vi consigliamo di non rinunciare a provarle entrambe!

Il bar di trova nei pressi del Teatro Massimo, il più grande edificio teatrale d’Italia e uno dei più grandi in Europa. Di fronte al teatro troverete una piazza dove passeggiare e scattare qualche foto. Proseguiamo per le vie del centro, in particolare tutta via Maqueda. Qui troverete tantissimi negozi tipici e locali dove poter gustare il meglio della gastronomia palermitana. Spostandovi dalla via Maqueda, recatevi alla Vucciria, uno dei quartieri più famosi di Palermo. Si tratta del mercato storico un tempo rivolto solo alla vendita della carne. In palermitano la parola Vucciria significa confusione, tipica di chi lavora al mercato. Voci, urla dei venditori, festa. Qui si può assaporare la vera e propria cucina siciliana. E la sera la Vucciria diventa luogo di svago e di musica.

Palermo: giorno 2

Proseguiamo il nostro itinerario con le Catacombe dei Cappuccini, un luogo davvero particolare. Per arrivarci vi consigliamo l’autobus in quanto non si trova proprio nel centro di Palermo, ma è un po’ più lontano. Le catacombe sono considerate uno dei posti più impressionanti da visitare al mondo. In questo luogo possiamo vedere gli usi, i costumi e le tradizioni della società cittadina palermitana del 1600 al 1800. Questo posto sorse inizialmente come luogo di sepoltura de monaci del convento, i frati cappuccini. Essi si stabilirono a Palermo nel 1534 e individuarono il luogo dove ora sorgono le catacombe il loro luogo per la sepoltura dei confratelli. Qui sono conservati i corpi seguendo la procedura della mummificazione: questo serviva a preservare il corpo anche dopo la morte, facendogli visita come se ancora potesse vivere. Insomma, un posto davvero unico nel suo genere che merita di essere visitato.

Una volta finisce la vostra visita alle catacombe dei Cappuccini, recatevi nuovamente in centro per continuare a visitare Palermo. In particolare, continuate il percorso di via Maqueda, per finire alla piazza dei Quattro Canti. Si tratta di una piazza realizzata nel 1600 dove in ogni parete si trovano le statue in marmo bianco. Una volta ammirata questa bellissima piazza ottagonale, dirigetevi al mercato Ballarò, una delle zone più famose di Palermo. Il mercato è principalmente alimentare ed è uno dei più antichi della città. Ogni giorno, centinaia di turisti vi accedono per comprare frutta, cibo e la gastronomia tipica palermitana. Qui possiamo trovare ad esempio il pani câ meusa, uno dei piatti tipici dello street food di Palermo. Si tratta di un panino fatto con le interiora di vitello. Non fatevi mancare la Cattedrale di Palermo, una meta molto turistica e simbolo della città. Visitate questo edificio al mattino, quando non ci sono tanti turisti per evitare di fare lunghe file sotto al sole. Pensate che per la sua bellezza è stata nominata, nel 2015, Patrimonio dell’Umanità. Insomma, una tappa che non può mancare nel vostro itinerario per Palermo!

Palermo: giorno 3

Nel terzo giorno del nostro itinerario per Palermo, ci concentreremo su alcuni luoghi meno turistici. E lo facciamo partendo dal Museo di Zoologia di Pietro Doderlein. In questo museo, appartenente all’Università degli Studi di Palermo, troviamo tantissime collezioni di animali, pesci anche esemplari estinti che hanno vissuto in Italia e nella regione siciliana. Si tratta del museo zoologico più importante della Sicilia, fondato nel 1863. Sempre all’interno dell’Università di Palermo troviamo l’orto botanico, al confine con il quartiere Kalsa di Palermo. L’orto ospita oltre 12.000 specie differenti di piante e risale al 1779, anticamente utilizzato per la coltivazione di erbe medicinali. Lo spazio è davvero molto grande, fatevi una bella passeggiata nel verde ammirando la natura intorno a voi.

Questo era l’itinerario di tre giorni per Palermo, città dello street food e della cultura siciliana. Sappiamo che i posti da visitare sono tantissimi, noi vi abbiamo scritto quelli più particolari e che meritano assolutamente di essere visitati! State già pensando di fare un viaggio a Palermo? Benissimo, non vi resta che scaricare la nostra applicazione per trovare nuovi compagni di viaggio e rendere il vostro soggiorno siciliano ancora più bello.

Come organizzare un viaggio sull’Etna

L’Etna è conosciuto come il vulcano più alto d’Europa ed è una meta che ogni anno attrae moltissimi turisti in Sicilia. Con oltre 3.330 metri di altezza offre ai visitatori uno spettacolo unico al mondo, con vista sia sulle montagne sia sul mare. Se state pensando di organizzare un viaggio sull’Etna, ecco le cose più importanti da sapere per pianificare tutto al meglio.

Organizzare un viaggio sull’Etna: quando partire

La primissima cosa da fare per organizzare il viaggio è scegliere il periodo migliore per poter visitare l’Etna. Nonostante sia accessibile tutto l’anno, ci sono dei mesi da preferire rispetto agli altri. Sicuramente l’estate potrebbe essere uno di questi, periodo in cui si può anche approfittare per vedere altre città e spiagge della Sicilia. Tuttavia, le alte temperature potrebbero non essere favorevoli per una escursione ad alta quota. Durante agosto, inoltre, rischiereste di ritrovarvi con molti turisti. Il consiglio è quindi di visitare l’Etna durante il periodo primaverile, per sfruttare le temperature non ancora elevate e veder sbocciare la primavera. Una volta deciso quando partire, vediamo come arrivare in uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia. Il vulcano Etna è raggiungibile in diverse modalità, in base alle proprie esigenze e preferenze:

  • In automobile: l’autostrada A18 collega Messina, il punto di arrivo dalla penisola, a Catania, attraversando gran parte della costa est siciliana. Uscendo al casello di Catania-Misterbianco si può poi proseguire sulla strada statale SS121. Dopo 18 chilometri sarete arrivati al Rifugio Sapienza, la base principale dell’Etna. Qui sarà possibile parcheggiare l’auto presso il parcheggio a pagamento del rifugio.
  • in autobus: partendo dalla stazione ferroviaria di Catania esistono molti collegamenti diretti al Rifugio Sapienza. La linea 631, ad esempio, dell’azienda AST effettua corse regolari per tutta l’intera giornata, ad un prezzo di circa 5 euro. Potete consultare tutti gli orari sul sito ufficiale.
  • in aereo: per chi utilizza l’aereo, la soluzione migliore è quella di utilizzare l’aeroporto di Catania, il più vicino, a circa 40 chilometri dal vulcano. Grazie al servizio navetta potrete raggiungere il Rifugio Sapienza. Ci sono moltissime compagnie di trasporto turistico in aeroporto, ma potete anche optare di prendere un taxi o noleggiare un’auto.

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Organizzare un viaggio sull’Etna: come vestirsi

Una volta scelta la stagione in cui visitare il vulcano, veniamo a come poterci vestire durante il trekking. La scelta dei vestiti è importantissima per assicurarci di godere l’escursione in tutta sicurezza e comfort. Che sia anche solo una passeggiata oppure una escursione molto lunga, è fondamentale arrivare preparati in tutti i modi possibili. Il tempo in montagna è imprevedibile: sole, nuvoloso, vento, poi di nuovo soleggiato. Per questo motivo optate di vestirvi a strati per adattarvi meglio al cambio di temperatura. Una maglietta a maniche corte con qualche cosa di più pesante, come un pile, al mattino per rimanere al caldo.

Per l’escursione sull’Etna, è consigliabile indossare pantaloni lunghi e resistenti, come i pantaloni da trekking. Le scarpe devono essere robuste, preferibilmente scarponi da trekking o stivali da escursionismo, per garantire una presa salda e una protezione adeguata contro le pietre o le rocce taglienti. Un prodotto importante è anche il cappello per proteggere la testa dai raggi solari e dai cambiamenti di temperatura. Inoltre, portate con voi occhiali da sole per proteggere gli occhi dalla luce solare intensa e una crema solare ad alta protezione per proteggere la pelle dai raggi UV.

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Organizzare un viaggio sull’Etna: cosa visitare

Come abbiamo visto prima l’Etna è costituito da più versanti. La struttura del vulcano la dobbiamo immaginare come un cono, formato da più “bocche”. Tra le zone popolari e più attrezzate troviamo il Rifugio Sapienza e Piano Provenzana. Il Rifugio Sapienza è la zona più frequentata, con numerose attività commerciali, parcheggi e ristoranti. Piano Provenzana è invece ideale per chi ama la natura e le escursioni. Per godere appieno dell’esperienza, è importante scegliere un’escursione guidata. Ci sono molte compagnie che offrono servizi di guida sull’Etna, ognuna con le proprie caratteristiche e prezzi.

È importante scegliere una compagnia che sia autorizzata per salire sulle pendici del vulcano e che offra un’esperienza sicura e di alta qualità. Alcune di queste attività possono, inoltre, essere svolte insieme ad una guida vulcanologica, che quindi conosce bene la storia del vulcano e la geologia della zona. In questo modo potrete conoscere e guardare da più vicino alcuni crateri del vulcano Etna. Tra queste, il Cratere Centrale è una delle attrazioni più popolari, con un diametro di oltre 500 metri e una profondità di circa 200 metri. È possibile raggiungere il cratere a piedi o con l’aiuto di un teleferico. Dal lato Nord potete arrivare fino al Rifugio Citelli, con una vista panoramica mozzafiato sull’Etna e sulla costa siciliana. Nelle zone limitrofe, invece, ci sono molte grotte e canyon interessanti da esplorare, come la Grotta del Gelo e il Canyon del Fiume Alcantara.

Queste erano le cose più importanti da sapere per organizzare il tuo viaggio sull’Etna, il vulcano più alto d’Italia. Se vuoi partire e conoscere nuove persone, ci sono già molte mete proposte nella nostra applicazione. Puoi proporre anche tu un viaggio sull’Etna, entra in app scaricandola gratuitamente!

Ecoturismo, la nuova frontiera dei viaggi

La nuova frontiera dei viaggi è l’ecoturismo: un modo del tutto differente di vivere l’esperienza di un viaggio. Contrapposto al turismo di massa, questo tipo di turismo offre una visione differente, più lenta, per poche persone. In questa maniera sarà possibile scoprire il paesaggio naturale e i dintorni, godendosi appieno il viaggio come un vero viaggiatore del mondo. Scopriamo insieme di cosa si tratta l’ecoturismo e quali sono gli esempi concreti per un viaggio totalmente immersi nella natura incontaminata.

la nuova frontiera dei viaggi: l'ecoturismo

Che cos’è l’ecoturismo?

Il termine ecoturismo venne coniato dall’architetto messicano Hector Ceballos-Lascurain, il quale nel 1988 lo definì come: “Viaggiare in aree naturali relativamente indisturbate o incontaminate con lo specifico obiettivo di studiare, ammirare e apprezzare lo scenario, le sue piante e animali selvaggi, così come ogni manifestazione culturale esistente delle aree di destinazione”. La definizione viene approvata nel 2002 durante la dichiarazione di Québec dalle Nazioni Unite. Secondo lInternational Ecotourism Society (IES), l’ecoturismo si basa su alcuni principi peculiari:

  • Riduzione degli impatti fisici, sociali e comportamentali del turismo nelle aree naturali;
  • Lavorare con le popolazioni indigene e riconoscerne i loro diritti;
  • Educare alla sostenibilità ambientale ai viaggiatori;
  • Fornire benefici finanziari ed esperienze positive a imprese locali.

Da come si può intendere, l’ecoturismo permette di visitare luoghi naturali sostenendo le realtà locali e senza andare ad intaccare ulteriormente l’ambiente. In questa maniera i viaggiatori hanno modo di imparare molto da ogni singolo viaggio, poiché acquisiscono maggior consapevolezza ambientale.

L’ecoturismo non è sinonimo di turismo sostenibile: entrambi pongono l’attenzione sulla responsabilità ecologica di un viaggio ma hanno filosofie completamente diverse. L’ecoturismo, infatti, si concentra su viaggi in aree naturali, offrendo esperienze che possono dare un beneficio, soprattutto economico, alle comunità locali. Il turismo sostenibile, chiamato anche turismo verde, si concentra invece sulla sostenibilità e su come realizzare un viaggio col minor impatto ambientale possibile. Questo tipo di turismo include quindi differenti tipi di viaggio, mentre l’ecoturismo si focalizza in esperienze nelle quali immergersi nella natura. Può essere visto come un tipo di turismo che vuole limitare i danni causati dalle esperienze di viaggio in massa, riducendo al minimo le conseguenze negative che sono legate alla presenza umana in un paesaggio naturale.

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Vantaggi dell’ecoturismo

Sicuramente uno dei vantaggi più importanti dell’ecoturismo è che le imprese, ma anche il viaggiatore stesso, rivedono il significato di trascorrere il suo tempo in mezzo alla natura: siamo abituati a recarci in posti bellissimi, purtroppo deturpati per opera dell’uomo. Carte, plastica, rifiuti di ogni genere e chi prende sassi e conchiglie sono i primi motivi che portano a rovinare il luogo che stiamo visitando. Tuttavia, l’industria del turismo sta cambiando e i viaggiatori vogliono immergersi totalmente nell’ambiente e nella natura, a stretto contatto con le località indigene. Questo tipo di turismo porta a vivere in maniera più lenta il viaggio, assaporando con calma i sapori e i suoni della natura. Sicuramente l’itinerario di viaggio proposto dall’ecoturismo richiede molto più tempo di una visita di un giorno, ma è decisamente un’esperienza da provare almeno una volta!

Tutti noi stiamo cercando, nel nostro quotidiano, di essere più attenti all’ambiente, e questo porta sicuramente a fare una scelta più sostenibile mentre si viaggia. Un altro aspetto è quello della conservazione: aiutando l’economia di quel posto sarà possibile fornire incentivi per le imprese e le organizzazioni di beneficenza a riportare quel luogo come era prima, del tutto incontaminato e senza l’impronta umana. L’ecoturismo può decisamente educare i viaggiatori verso comportamenti più sostenibili, che possono tramutarsi anche in stili di vita sostenibili.

Uno degli aspetti negativi che può portare l’ecoturismo è la popolarità del luogo: spesso vengono creati degli itinerari precisi in posti poco conosciuti, per offrire un’esperienza totalmente immersiva. Tuttavia, negli anni questi luoghi potrebbero diventare destinazioni popolari se non si proteggono preventivamente. Questo potrebbe portare ai problemi del turismo di massa, che abbiamo visto in un precedente articolo, come la deturpazione ambientale ma anche lo spostamento della fauna selvatica e, alla peggio, delle popolazioni indigene.

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I diversi tipi di ecoturismo

L’ecoturismo può avere forme differenti ma principalmente sono divise in quattro tipi: viaggi di sviluppo comunitario, eco alloggi, eco trekking e agriturismi. Vediamoli brevemente insieme

Viaggi di sviluppo comunitario

Si tratta di un’esperienza di viaggio in un paese in via di sviluppo o in una comunità più povera e si sperimenta il tipo di vita che si vive in quel determinato luogo. In questo modo si può sperimentare una esperienza totalmente unica, immersa nella cultura del luogo. Ci si può, inoltre, impegnare in attività oppure progetti di lavoro per dare un contributo personale ai residenti locali.

Eco alloggi o alloggi con basso impatto ambientale

Soggiornare presso un alloggio ecologico è importante per avere un impatto ambientale che sia il minore possibile. In genere ci si riferisce ad alloggi come capanne, tende e case che non recano alcun disturbo alla fauna locale, costruiti in modo etico senza alcuno spreco di acqua ed energia. Si trovano spesso vicino alla popolazione del luogo.

Eco Trekking

Anche l’attività fisica può avere uno scopo più ampio, come un viaggio educativo all’insegna della sostenibilità. I viaggiatori possono partecipare ad escursioni, passeggiate nella natura, attività subacquee e tutte quelle attività che si possono fare nella natura. Questo senza recare disturbo all’ambiente locale, conoscendo appieno il territorio del viaggio.

Attenzione alle attività rurali e agriturismo

L’ultima forma di ecoturismo ha come focus le attività agricole nelle comunità rurali. In questo modo sarà possibile vivere in un modo completamente diverso dal nostro, sempre veloce e pieno di urbanizzazione. I viaggatori imparano così una nuova attività da svolgere in campagna: un modo del tutto particolare per conoscere le culture e le tradizioni e dare così il proprio contributo all’economia locale. Come abbiamo visto, l’ecoturismo è una innovazione importantissima: questo tipo di turismo non solo offre esperienze uniche nel loro genere, ma sarà anche un’occasione per imparare qualcosa in più. Insomma, tornerete a casa con un bagaglio culturale e uno stile di vita che sarà orientato verso la sostenibilità.

Ti piacerebbe realizzare un viaggio all’insegna dell’ecoturismo? Trova i tuoi partner ideali per questa esperienza: scarica la nostra app MeeTravel!

10 posti insoliti dove alloggiare in Italia

L’Italia è conosciuta per essere il paese pieno di ricchezze storiche, cultura, gastronomia e paesaggi che tolgono il fiato. Oltre a queste bellezze possiamo trovare dei luoghi, hotel e case particolari dove poter soggiornare per vivere un’esperienza unica ed autentica. Ecco quindi 10 posti insoliti dove alloggiare in Italia.

1. Posti insoliti dove alloggiare: Cappella privata, Toscana

In toscana esiste un albergo che ti permette di dormire nella cappella di una chiesa. Si trova a Lucca ed è l’Albergo Villa Marta. Un tempo era una villa padronale, con un piano nobile che oggi ospita la sala del Ricevimento. Di fronte all’edificio troviamo la Suite della Chiesa, la piccola cappella sconsacrata dove oggi si può dormire. Avete letto bene! La particolarità di questo posto è proprio questo. Grazie ad una recente ristrutturazione, gli spazi una volta adibiti alle cerimonie religiose sono ora diventate uno spazio per camera da letto e bagno. La villa è attorniata da uno splendido parco con magnolie, pini, camelie e palme che regala una vista sul verde circostante, regalando un’esperienza unica nel suo genere.

dormire in una chiesa
La Suite. Foto: Albergo Villa Marta

2. Posti insoliti dove alloggiare: Casa Hobbit, Piemonte

Se siete fan del Signore degli Anelli dovete assolutamente conoscere questo posto particolare. A Rocca Grimalda, in provincia di Alessandria, troviamo un’incantevole abitazione ispirata alle case degli Hobbit, i piccoli abitanti della Terra di Mezzo. Situata nelle colline del Piemonte, è diventata una vera e propria attrazione turistica per tutti gli appassionati del mondo fantasy. Come le vere case degli hobbit, si presenta come una costruzione semi interrata e nascosta tra le colline circostanti. A dare un aspetto rustico ed autentico all’edificio sono i mattoni di terra cruda con i quali è stata realizzata la facciata della casa. All’interno troviamo il vero stile fantasy che si legge nei libri di Tolkien. Un vero e proprio gioiello per connettersi con la natura e raccontarsi le storie da hobbit!

3.Posti insoliti dove alloggiare: Faro di Goro, Emilia-Romagna

A Goro, in provincia di Ferrara, si può passare una notte presso il Faro situato sull’isola dell’amore. Si tratta di un piccolo spazio raggiungibile solo tramite il traghetto. In particolare, questo posto si trova nel cuore del Parco Naturale del Delta del Po, alla foce del fiume. Il Faro venne costruito nel 1950 per sostituire l’ottocentesca Lanterna Vecchia ed è alto circa 22 metri. Ancora oggi la sua lanterna viene accesa e crea un fascio luminoso visibile sino a dieci miglia. Oltre a essere attualmente in uso per i naviganti, il Faro è oggi un hotel ma anche ristorante: qui potrete assaporare le tipiche pietanze della zona, soprattutto a base di pesce. La struttura è aperta tutto l’anno e ospita numerosi clienti provenienti da tutta Italia e non solo. Un posto davvero insolito dove alloggiare!

4. Posti insoliti dove alloggiare: Bubble Room, Basilicata

Dormire in un hotel a cinque stelle o dormire in un hotel sotto le stelle: grande dilemma. Sappiate che per la seconda in Italia esistono moltissime Bubble Room in giro per il mondo che ti permettono di ammirare la Via Lattea di notte. Una di queste si trova in Basilicata e vi permette di immergervi completamente nella natura. Vi addormenterete fissando le stelle anziché il soffitto. A Satriano di Lucania troviamo Atmosfera Bubble Gampling, in provincia di Potenza. L’obiettivo è quello di farvi godere le stelle a 360 gradi. E soprattutto, a vederle con un basso impatto ambientale. Le bubble room sono infatti riscaldate all’interno e arredate con elementi di recupero che riprendono lo stile antico di massoneria che un tempo sorgeva in questo luogo. E se poi volete godervi le stelle con un calice di vino, c’è la vasca idromassaggio.

5. Posti insoliti dove alloggiare: Pigna, Friuli-Venezia Giulia

Se hai sempre sognato di vivere nella natura, le case sull’albero sono una soluzione particolare dove alloggiare nel bel mezzo della foresta. In Italia ce ne sono tantissime immerse nel verde che offrono una vista spettacolare sui paesaggi circostanti. Le Three house sono spesso pensate per le coppie ma ci sono tante valide opzioni anche per chi vuole fare un viaggio tra amici oppure tra genitori e figli. Tra queste troviamo Pigna, progetto di design realizzato a Ugovizza, tra le Alpi Giulie nel Friuli-Venezia Giulia.

Il progetto è ispirato ad una e vera propria pigna. Si tratta di due case sull’albero sospese da terra grazie al supporto degli alberi, disposte su tre livelli. Al primo piano, circa a 2,5 metri di altezza dal suolo, permette di ammirare il paesaggio innevato, i boschi ed i prati circostanti. Salendo troverete cucina, servizi, angolo cottura e un salottino. L’area notte si trova invece all’ultimo piano, con il letto e una vetrata che regala una vista panoramica sulle Alpi. Che dire, uno spettacolo!

6. Posti insoliti dove alloggiare: antico Monastero, Puglia

C’è un antico convento del 1600 in Puglia, dove esiste la possibilità di alloggiare in quello che una volta erano le celle monastiche. Si trova a Martano, nella provincia di Lecce, ed è l’Antico Monastero della Consolazione, nel cuore del Salento. Le stanze sono arredate ancora con il vecchio stile, con all’interno solo l’essenziale. Durante la vostra permanenza potrete passeggiare nell’ampio giardino con una pineta, ma potrete anche avere accesso ad alcune zone dell’edificio: tra queste la biblioteca, il museo pinacoteca, il chiostro dove sono esposte le erbe medicinali, una chiesa barocca con un giardino interno.

Potrete anche acquistare i prodotti della tradizione monastica nella Liquoreria, con amari, gocce imperiali, pappa reale, cioccolata, caramelle e ovviamente dell’ottimo vino. Infine, il Monastero Santa Maria della Consolazione dista pochi minuti a piedi dal centro storico di Martano, 15 km dalla bella baia di Torre dell’Orso e mezz’ora d’auto sia da Otranto che dalla città barocca di Lecce.

7. Posti insoliti dove alloggiare: Caravan gitano, Toscana

Per chi sogna di vivere in una carrozza come i veri gitani, l’azienda agricola Della Mezzaluna in Versilia fa al caso vostro. L’azienda, nata nel 2006, si occupa inizialmente solo di prodotti agricoli: olive provenienti da alberi ultracentenari, ortaggi e vino. Dal 2012 è invece possibile soggiornare in un caravan Gipsy, ristrutturato accuratamente. Si tratta dei tradizionali carri che venivano utilizzati come abitazione da questa popolazione. All’interno dell’azienda troviamo tre autentiche carrozze comode e accoglienti. All’esterno degli alloggi troverete invece tutti i servizi per mangiare, un barbecue e la piscina. Natura e tradizioni: cosa chiedere di più?

8. Posti insoliti dove alloggiare: dentro ad una botte, Lombardia

Bubble room, carovane gipsy e… dentro una botte di vino. Ammettilo, mai avresti pensato di poter dormire all’interno di una cantina. Questo diventa realtà a Al Silter, una cantina in provincia di Bergamo. Nella cantina troverai sì le botti riempite di vino locale, ma anche una botte con all’interno un letto. Per rendere l’atmosfera ancora più particolare, troverai una meravigliosa vasca dove immergerti per un calice, un aperitivo oppure apericena con tagliere. Vi immergerete nell’atmosfera calda e tipica della cantina bergamasca del 1700. Preparati quindi a brindare a lume di candela e rilassarvi nella vasca. Un’esperienza unica nel suo genere in questo posto insolito dove alloggiare.

9. Posti insoliti dove alloggiare: Gothic room, Piemonte

Lo stile gotico è sicuramente uno stile molto particolare, apprezzato dagli amanti di storie di vampiri e streghe. All’Emotional Grand Hotel a Fontaneto d’Agogna, in provincia di Novara, potrete vivere un’esperienza con questo gusto. Proprio così, scegliendo la Gothic Room, una delle Emotional Suite a disposizione, potrete soggiornare in uno dei posti più insoliti, ben diverso dagli hotel tradizionali. A guardarla dall’esterno potrebbe essere la stanza di Morticia e Gomez Addams.

All’interno della stanza ci sono guglie di cattedrali così alte che sembrano toccare il cielo, con i toni del rosso e del nero che fanno da sfondo. Il letto è rigorosamente in pelle, con un grande specchio che potrete ammirare guardando verso l’alto. Oscurità e luce si fondono benissimo regalando un’atmosfera in stile film thriller. A completare la stanza, infine, una vasca idromassaggio per regalare un po’ di relax. Anche questa anticonvenzionale: l’impianto ha infatti i fari subacquei rossi, per ricordare che ci si sta pur sempre immergendo in una stanza gotica.

10. Posti insoliti dove alloggiare: casa galleggiante, Emilia-Romagna

Floating resort Rimini è un soggiorno diverso dal solito. Avete presente le palafitte alle Maldive o una casa sull’acqua? All’House Boat Rimini Resort potrete realizzare questo sogno senza andare troppo lontano. La struttura, come dice il nome, riprende proprio una barca ma abitabile, con letto, cucina e bagno. All’esterno si trova poi un’ampia terrazza dove mangiare e rilassarsi. Questa è sicuramente un posto insolito dove alloggiare e rimanere vicinissimo al mare, anzi sopra. Potrete godervi il sole e, se la giornata lo permette, anche una bella uscita in mare.

Questi erano i 10 posti più insoliti dove alloggiare in Italia, paese ricco di tante bellezze e luoghi meravigliosi. Visitare luoghi del genere può essere un modo per scoprire un lato completamente nuovo e originale.

 

Se vuoi sperimentare uno di questi alloggi, scarica la nostra app per trovare compagni di viaggio e conoscere appassionati di luoghi insoliti come te!

 

@Sara Biancardi

Perché camminare nella natura ci fa bene

Camminare nella natura è un’attività semplice: metti scarpe e vestiti comodi per andare nei boschi, fare una passeggiata nel verde o in spiaggia. Recenti studi hanno dimostrato che queste azioni hanno degli effetti positivi sulla salute mentale e fisica. Camminare nella natura, infatti, offre una serie di benefici per la salute che non possono essere riprodotti altrove. I suoni ed i profumi del verde possono avere dei benefici fisici, mentali e psicologici. È noto infatti che trascorrere del tempo nella natura può migliorare la qualità del sonno, ridurre lo stress ed avere una mente più libera dalle distrazioni tecnologiche. Vediamo nel dettaglio perché camminare nella natura ci fa bene.

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Camminare nella natura: cosa dice la scienza

Camminare nella natura è molto positivo per la nostra salute. A dirlo è la scienza e alcuni studi in merito. Nel 2022 i ricercatori del Lise Meitner Group for Environmental Neuroscience hanno esaminato l’attività cerebrale in 63 volontari sani prima e dopo un’ora di cammino nella foresta di Grunewald, a Berlino. La ricerca ha rivelato che le attività nelle regioni del cervello legate allo stress erano diminuite. Secondo gli scienziati, il nostro ambiente di vita influisce sulla salute personale, come quella mentale e fisica. L’attività all’aperto come può essere una passeggiata risulta positiva per noi, se effettuata nella natura. Infatti, lo stesso esperimento venne effettuato all’interno di una strada particolarmente trafficata di Berlino, con risultati del tutto differenzi. Grazie a questo articolo è stato quindi possibile sostenere che camminare nella natura potrebbe servire come misura preventiva contro lo sviluppo di problemi di salute mentale.

I risultati sono in linea con uno studio precedente, svolto nel 2017 e pubblicato sulla rivista Scientific Reports. La ricerca ha dimostrato che gli abitanti delle città che vivevano vicino alla foresta avevano la struttura dell’amigdala, ovvero la parte del cervello responsabile delle emozioni, fisiologicamente più sana. Ciò significa che questa parte di popolazione sarebbe in grado di gestire meglio i livelli di stress. Questi sono solo alcune delle ricerche effettuate nell’ambito e ci fa capire quanto ancora poco conosciamo il cervello umano e tutte le sue funzionalità. Insomma, più verde per tutti ci farebbe solo che bene!

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Camminare nella natura: i benefici

Prima di parlare dei vantaggi di una camminata nel verde, è importante capire la connessione con la natura. Le persone trascorrono molto più tempo al chiuso, davanti agli schermi digitali. Passeggiare nel verde ha dimostrato di migliorare il benessere su tanti punti di vista. Un esempio è il miglioramento del sonno come descritto dallo studio pubblicato ne 2016 dal National Library of Medicine. In pratica, misurando la variabilità della frequenza cardiaca si è arrivati a capire che passeggiare nella natura forniva buon riposo molto più di altre attività motorie. Il nostro corpo riesce a regolarsi con i cicli della natura, che in città possono perdersi del tutto. Questo può in effetti migliorare potenzialmente la salute fisiologica.

La natura può farci bene anche per lo stress, portandoci ad uno stato di quiete e di benessere. Attraverso il contatto con il verde assumiamo maggior consapevolezza degli abitanti che lo abitano, portandoci ad ammirarla con stupore. Ovviamente non traiamo beneficio facendo una sola passeggiata, ma l’attività deve essere fatta costantemente: i ricercatori dell’Università del Michigan dicono almeno tre volte a settimana per una durata di 10 minuti e più. Il nostro corpo e la nostra mente sanno bene che non nasciamo per vivere nel cemento delle città e che abbiamo bisogno di riconnetterci con l’ambiente.

Molte città non hanno spazi nel verde ma grandi palazzi e poca natura. Siamo sempre connessi ai dispositivi elettronici, una fonte di distrazione continua nell’ambiente urbano. Ebbene sì, staccare la spina in tutti i sensi e concederci una passeggiata nella natura può avere un impatto anche sulla nostra attenzione e creatività. Distaccarsi da telefoni, tv, radio, computer permette al cervello di riposare e prendersi una pausa, instaurando nuovamente processi di pensiero creativi. Senza ombra di dubbio possiamo dire che la natura è il nostro più grande alleato.

bagno nella foresta

Camminare nella natura: il Forest Bathing

Come abbiamo visto, immergersi nella natura ha dei benefici pazzeschi sulla nostra salute. Nella medicina giapponese questa passeggiata nel verde viene chiamata “Shinrin-yoku”, in inglese “Forest Bathing”. Il termine esprime il “godere appieno dei benefici dell’atmosfera della foresta uniti all’elemento acqua”, coniato in Giappone nel 1982 da M.Tomohide Akiyama, allora direttore dell’Ente forestale. La definizione venne poi promossa dal Ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca giapponese per incoraggiare lo stile di vita a stretto contatto con la natura, oltre che mirare a proteggere i bellissimi ambienti naturali della nazione giapponese. Oggi, circa 5 milioni di giapponesi frequentano abitualmente le 62 aree ritenute idonee per il Forest Bathing in Giappone.

La pratica è definita come un vivere la foresta a 360 gradi. si intende sia l’attività fisica svolta nella natura, ma anche una attività psicofisica e multisensoriale. C’è chi intende il Forest Bathing anche come uno stile di vita naturale che coinvolte molti aspetti, dando valore a tutto ciò che è legato al vegetale, alle piante e alla foresta. Ci si reca nella natura per respirare profondamente i profumi e sentire i suoni delle foglie mosse dal vento, il canto degli uccelli, il rumore dei propri passi sull’erba. Una sensazione unica e ottima per rigenerarsi.

Come abbiamo visto in questo articolo camminare nella natura ha davvero molteplici benefici per la nostra salute. Stare nel verde ci rende anche consapevoli di quello che abbiamo intorno a noi, degli habitat naturali che si trovano. Potrebbe quindi essere una buona occasione per avvicinarci al nostro territorio, promuovendolo e prendendocene cura in modo consapevole. In conclusione, sperimentare la bellezza del paesaggio vicino casa è sicuramente un’esperienza che ci arricchisce e rigenera completamente!

Fotografia di viaggio: come creare lo scatto perfetto

Scattare foto durante un viaggio è un modo fantastico per catturare i ricordi e condividere le tue esperienze con gli altri. Tuttavia, può essere difficile sapere come impostare una fotografia se non si è del tutto pratici. Vi sarà capitato, in qualche viaggio, di voler scattare e fare in modo che la vostra fotografia rappresenti appieno il luogo che si sta visitando. Esistono alcuni semplici consigli e trucchi che si possono applicare anche senza essere professionisti. In questo articolo, esploreremo alcuni suggerimenti per creare lo scatto perfetto durante il tuo prossimo viaggio. Questi ti aiuteranno a catturare l’essenza del luogo che stai visitando e a creare ricordi indimenticabili. Ecco, quindi, come scattare belle foto in viaggio, spiegato in breve.

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Fotografia di viaggio: perché fotografi?

Prima di partire con i consigli c’è una grande riflessione da porti: perché fotografi? La volontà di scattare può dipendere da diversi motivi. Tra questi ci può essere, per esempio, quella del ricordo. Si può scattare infatti per avere memoria di quel luogo, condividendolo poi con i propri cari e amici, un po’ come quando i nonni ci fanno vedere le proprie fotografie scattate con la pellicola. Un altro motivo è lo scatto finalizzato per i social network. Con l’avvento di Instagram, moltissime persone utilizzano il proprio smartphone per condividere nelle loro Stories momenti del proprio viaggio. Ma perché si fa? C’è chi ha il desiderio di condividere con la propria community ciò che si sta facendo in quel momento, mentre per altri potrebbe essere una occasione per farsi notare da altri appassionati di fotografia di viaggio. L’altra motivazione è condividere sui social per documentare il proprio viaggio. Quest’ultimo motivo potrebbe essere l’occasione per scattare con un occhio diverso, più fotografico.

Farsi queste domande è importantissimo per capire la finalità della propria fotografia, e soprattutto seguire le nostre esigenze. Hai già pensato perché fotografi?

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Fotografia di viaggio: cose da sapere prima di partire

Addentriamoci ora nelle prime cose da sapere sulla fotografia di viaggio. Questi consigli sono adatti per qualsiasi dispositivo fotografico e ti saranno utili per muovere i primi passi in questo mondo. Prima di tutto è bene sapere che i primi scatti non saranno quelli definitivi. Durante un viaggio, infatti, nonostante le mille e più immagini realizzate, solo poche potranno essere definite delle vere e proprie fotografie. Le altre, invece, saranno più delle prove tecniche per i prossimi scatti. Non temere: tutti i fotografi professionisti sono partiti così.

Una volta deciso il supporto con la quale fotografare, che sia smartphone o pc, presta attenzione alla memoria del dispositivo. Ricordati di non partire con la memoria piena, altrimenti non potrai scattare! Sembra una banalità, ma arrivare a scattare un panorama pazzesco per poi ritrovarsi la notifica “memoria piena” è comunissimo. Effettua un backup, così da avere il dispositivo pronto allo scatto. E ora: cosa fotografiamo?

I tramonti sono belli ma sempre uguali. Opta magari per un tramonto da un angolo diverso, una situazione particolare o un ritratto di qualcuno della zona durante il calare del sole. Questo renderà lo scatto unico. Come evitare di scattare foto banali? L’effetto cartolina vista e rivista è proprio quello che vogliamo evitare. Per fare ciò, ti servirà capire la regola dei terzi. Qualsiasi dispositivo elettronico suddivide l’immagine in un reticolo, composto da due linee verticali e due linee orizzontali. Il riquadro centrale è delimitato dai quattro punti di intersezione delle linee. Questi sono i punti dove l’occhio umano si concentra maggiormente e dove si troveranno gli elementi della tua fotografia. Ricorda che, oltre alle tecnica, la cosa più importante è divertirti e sperimentare. Non preoccuparti troppo del risultato finale, ma concentrati piuttosto sulla creazione di immagini che ti rappresentino e che raccontino la tua storia di viaggio.

pellicola viaggio fotografia

Fotografia di viaggio: cose da fare prima di partire

Prima di partire ci sono alcune cose da sapere sul luogo da visitare e i posti dalla quale scattare. Inizialmente, è bene sapere che cosa si vuole immortalare: una cascata, una collina, una città vista dall’alto? Cerca quindi di capire prima quali sono i soggetti e le fotografie da realizzare su essi. Tramite una guida, cartacea oppure online, sarai in grado di capire quali sono i monumenti od i paesaggi che preferirai durante la vacanza. Per aiutarti ci sono moltissimi siti dove scovare gli itinerari fotografici, realizzare tour virtuali per capire meglio il punto dove fotografare. Anche i social potranno esserti di aiuti con hashtag specifici e cercando i luoghi di tuo interesse.

Studia quindi un itinerario capendo gli orari in cui scattare e conoscere al meglio il panorama di tuo interesse. Ma non solo: cerca di comprendere al meglio la cultura locale, sia per rispettarla e capire se è possibile fotografarla senza alcun disturbo. Un’altra cosa alla quale prestare attenzione sono gli orari: alba, tramonto, ora blu. Quale vuoi scegliere per scattare? L’itinerario che studierai dovrà prevedere anche l’orario della giornata, ma non solo. Prima di partire guarda le condizioni meteorologiche. È possibile che un cielo al mattino sia nuvoloso ma, con un forte vento, possa diventare soleggiato più tardi! E non è nemmeno detto che le foto più belle le scatterai con la luce diretta del sole, anzi. Molto spesso gli scatti migliori sono quelli che non ci si aspetta, meteo incluso.

Inoltre, scattare in momenti diversi della giornata e con un cielo diverso da solito, farà di una fotografia anche la sua unicità: cerca di non uniformarti alle solite fotografie che trovi nelle cartoline, ma prova qualcosa che può rendere i suoi scatti davvero differenti. Ora non ti resta che organizzare il viaggio, i compagni li puoi trovare scaricando la nostra app MeeTravel!

5 luoghi dove godersi il mare d’inverno in Italia

L’Italia è famosa per le sue spiagge mozzafiato e le sue acque cristalline. Tuttavia, pochi sanno che anche durante l’inverno ci sono delle mete di mare davvero incantevoli da visitare. Dalle coste italiane, dal sud al nord, ci sono luoghi che offrono non solo bellezze naturali ma anche attività all’aria aperta e divertimento per tutta la famiglia. Si tratta di mete turistiche che durante questo periodo di bassa stagione sono poco frequentate, da osservare con occhi diversi rispetto all’estate. In questo articolo, esploreremo 5 luoghi dove godersi il mare d’inverno in Italia, con consigli su cosa fare per trascorrere una piacevole vacanza.

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1 Camogli, Liguria

Camogli è una piccola e incantevole località situata sulla costa ligure. La sua spiaggia è caratterizzata da sabbia fine e acque cristalline, con una vista mozzafiato sull’azzurro del mare e le montagne circostanti. La zona è molto popolare per la balneazione e gli sport acquatici come il nuoto, il surf e lo snorkeling. Oltre al mare d’inverno ci sono anche molte attrazioni da visitare nei dintorni di Camogli. Tra queste troviamo il Castello di San Giorgio, una fortezza medievale che offre una vista panoramica sulla città. Un altro luogo da visitare è la Chiesa di Santa Maria Assunta, una chiesa barocca del 17° secolo con una bellissima facciata e un bel campanile. Inoltre, ci sono molti negozi e ristoranti che offrono prodotti locali e specialità della cucina tipica ligure.

Se siete invece appassionati di trekking, da Camogli partono tutta una serie di sentieri che conducono al monte di Portofino, San Fruttuoso e Santa Margherita Ligure. Andando sul sito officiale potete avere un assaggio dei percorsi naturalistici che il territorio offre.

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2 Castiglione della Pescaia, Toscana

Castiglione della Pescaia è una località turistica situata sulla costa sud-occidentale della Toscana, definita una dei gioielli della Maremma. Anche se l’inverno non è la stagione ideale per farsi un bagno in spiaggia, potrete comunque godervi una passeggiata in riva al mare. Qui vi troverete all’interno di splendide pinete e spiagge lunghissime, ideale per chi desidera rimanere vicino alla natura. La cittadina è vicina a molte attrazioni che meritano di essere visitate. Tra queste il Parco Naturale della Maremma: un’area naturale protetta situata a pochi chilometri da Castiglione della Pescaia. Il parco offre sentieri escursionistici per ammirare la natura e la fauna selvatica, come i cavalli della Maremma e i cinghiali.

Per rimanere invece a Castiglione della Pescaia potete visitare il Castello di epoca medievale. Situato nella parte alta della città, offre una vista panoramica sulla città e sul mare. Nel centro si trova anche il Museo Civico Archeologico: lo spazio ospita una collezione di reperti archeologici che raccontano la storia di Castiglione della Pescaia e della sua zona. A pochi chilometri dalla città ci sono invece le Terme di Petriolo, che offrono un’esperienza unica per rilassarsi e rigenerarsi in un ambiente naturale caldo e mineralizzato.

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3 Sorrento, Campania

Sorrento è una città situata sulla costa meridionale della Campania, considerata anticamente la patria delle sirene. Un tempo si pensava infatti che queste creature mitologiche si trovassero in questo luogo. Con il loro canto, esse attiravano sugli scogli i marinai di passaggio. La città è una meta preferita dai turisti durante tutto l’anno: rappresenta un’ottima destinazione per brevi soggiorni o una comoda base per esplorare il Golfo di Napoli. Il centro storico di Sorrento è davvero suggestivo e pittoresco, con strade strette e case in pietra, perfette per una passeggiata e una fuga dai rumori della città. Oltre alla bellissima spiaggia, tipica dello stile costiero amalfitano, potrete visitare tantissimi altri luoghi. Tra questi vi è la chiesa di San Francesco, una chiesa cattolica costruita nel 1200, situata nel centro città, che offre un’ottima vista panoramica.

La piazza principale di Sorrento è Piazza tasso, la quale offre una vista panoramica sulla città e sul mare, nonché una serie di negozi, ristoranti e bar. Il Museo Correale di Terranova, invece, è un interessante museo di arte e storia nel centro storico. Se volete invece girare nei dintorni di Sorrento vi consigliamo l’escursione al Vesuvio. Situato a pochi chilometri dalla città amalfitana, è il vulcano attivo più famoso per le sue viste panoramiche su Napoli e la costiera amalfitana.

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4 Golfo Aranci, Sardegna

La Sardegna, con le sue spiagge bianche e le sue acque cristalline, anche in inverno è una meta ideale. Tra queste troviamo Golfo Aranci, una località turistica situata sulla costa nord-orientale della Sardegna, Italia. Durante l’inverno, le temperature sono ancora piacevoli e ci sono molte attività da fare nella zona. Anche se non è stagione ideale per il bagno, potrete comunque godervi la bellezza del mare e della costa facendo una passeggiata lungo la spiaggia. Con il bel tempo potete approfittare di un’escursione in barca: si possono fare gite in barca per ammirare la costa e le isole circostanti, come l’Isola di Tavolara, l’Isola di Molara o Figarolo.

Per fare il pieno della natura vi consigliamo anche delle escursioni in montagna. Nei dintorni di Golfo Aranci ci sono alcune montagne, come il Monte Limbara, che offrono sentieri escursionistici per ammirare la natura. Da visitare anche il centro storico di Olbia, situata a pochi chilometri da Golfo Aranci. Questa città offre una serie di siti storici e culturali da visitare, come la Basilica di San Simplicio e il Museo Archeologico.

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5 Mondello, Sicilia

La Sicilia, con le sue coste mozzafiato è una delle regioni con moltissime spiagge da visitare anche in inverno. Tra queste troviamo Mondello, una spiaggia situata in provincia di Palermo, in Sicilia, Italia. È una delle spiagge più popolari della zona, con un lungomare che offre una vista panoramica sul mare. Durante l’inverno, la spiaggia di Mondello non è il principale punto di attrazione, anche se è molto piacevole passeggiare con il bel tempo. Tuttavia, ci sono ancora molte cose da fare e da vedere nei dintorni di Mondello. Tra queste il Castello di Mondello: un castello costruito nel 1800, situato sulla collina sopra la spiaggia di Mondello, offre una vista panoramica sulla baia e sulla città di Palermo. Presso il Museo delle cere, invece, potrete osservare l’interessante collezione di statue di cera di personaggi famosi, situato nel centro di Mondello.

La Chiesa di Santa Maria degli Angeli, situata a pochi passi dalla spiaggia, è una chiesa cattolica costruita nel 1800 che offre un’architettura interessante e una vista panoramica sulla baia. Se volete visitare i dintorni di Mondello, infine, potrete recarvi a Palermo, la quale offre una serie di siti storici e culturali da visitare, come la Cattedrale di Palermo, il Teatro Massimo, e il Palazzo dei Normanni.

Queste erano i 5 luoghi dove godersi il mare d’inverno. Tutte rappresentano mete ideali per coloro che cercano una vacanza all’insegna del relax e della natura, ma anche per chi vuole godere della cultura e della cucina italiana.

 

Se stai organizzando la partenza in una di queste mete, scarica la nostra app per trovare compagni di viaggio e conoscere appassionati di mare come te!

 

@Sara Biancardi

I 10 musei più particolari d’Italia

L’Italia è il paese più bello al mondo: col suo patrimonio storico, paesaggistico e culturale ineguagliabile, presenta il più alto numero di siti unici al mondo. Qui possiamo trovare tante meraviglie anche a qualche passo vicino casa. Una ricchezza che possiamo trovare custodita nei musei, di cui se ne contano quasi 5000 sparsi per tutto il territorio. E tra questi troviamo anche quelli più strani e bizzarri. Ecco i 10 musei più particolari che non puoi farti scappare in Italia!

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1. Museo del Gelato, Anzola dell’Emilia

Il Gelato Museum Carpigiani o museo del Gelato si trova vicino a Bologna e racconta la storia del gelato, che porta con sé oltre migliaia di anni. Il gelato, infatti, nasce intorno al 12.000 a.C. con l’invenzione dei pozzetti di neve per il sorbetto. In questo museo potrete osservare e immergervi in tutta la cultura e la tradizione del gelato artigianale italiano. Sarà anche possibile effettuare una visita ai laboratori per capire come si prepara oggi il gelato. Infine, si potrà procedere con una ottima degustazione dei prodotti in commercio, a partire da 7 euro. Uno dei musei italiani più particolati e soprattutto rinfrescanti!

2. Il museo delle Illusioni, Milano

Se avete voglia di stupirvi con le illusioni ottiche questo è il posto che fa per voi. Il museo delle Illusioni si trova a Milano e costa 18 euro a persona. Un luogo che non conosce età che ingannerà i vostri sensi e, allo stesso tempo, ti darà l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo sulla mente umana. Alcune sale sono davvero particolari, come quella del Vortex Tunnel: una sala in cui sarà davvero difficile fare anche solo un passo in avanti. Insomma, una di quelle esperienze assolutamente da non perdere. L’idea dietro al museo delle illusioni, come si legge dal sito, è che “le nostre illusioni sono un modo insolito e divertente per ricordarci che le nostre convinzioni sul mondo che ci circonda spesso non sono altro che una distorsione della realtà”.  Sei pronto a sfidare le leggi della fisica?

3. Selfie Museum, Firenze

Appassionati di social e foto all’ascolto! Se volete visitare un museo dove scattarsi continuamente selfie per il vostro profilo Instagram, il Selfie Museum di Firenze fa proprio al caso vostro. L’idea di questo museo nasce nel 2014 a Los Angeles, dal fotografo e art director Adrien Berlin, che durante le sue feste organizza delle postazioni scenografiche per poter scattare fotografie. Adrien Berlin si trasferisce poi in Europa e continua a riproporre questo format nelle città, in particolare a Firenze, dove apre il Selfie Museum il 7 ottobre 2021. Il biglietto per il Selfie Museum costa 13 euro ed il museo ospita un vero e proprio labirinto di stanze ricche di installazioni completamente immersive. Oltre 400 artisti proveniente da tutto il mondo hanno preso parte al progetto, creando un luogo davvero unico, e super instagrammabile.

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 4. Museo del Cioccolato, Latina

Avete mai desiderato di trovarvi nella fabbrica di cioccolato di Willy Wonka? Questo sogno si può realizzare a Latina, in particolare al museo del Cioccolato “Antica Norba”. Istituito nel 1995, si tratta di un’antica fabbrica ricostruita con tutte le macchine originali per la lavorazione del cioccolato. Al museo del cioccolato è possibile conoscere come veniva utilizzato il “cibo degli dèi” sin dagli antichi Maya fino ai giorni nostri, scoprendo tutte le curiosità sulle piantagioni di cacao. E se vorrete, sarà anche possibile fare una degustazione a prezzi davvero bassi (2,50).

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5. Museo del Pomodoro, Parma

La pasta al pomodoro è una delle ricette più amate degli italiani. Al pomodoro non si poteva che dedicare un intero museo! Si trova nella provincia di parma ed è situato all’interno della Corte di Giarola, tra Collecchio e Ozzano Taro, nel bellissimo panorama parmense. Questa zona era, infatti, storicamente nota per la produzione e la trasformazione del pomodoro. Il museo del Pomodoro, inoltre, fa parte dei musei del cibo di Parma insieme a quello della Pasta, Parmigiano Reggiano, Culatello e molti altri. È possibile anche pranzare all’interno del museo oppure organizzare un tour guidato, su prenotazione.

6. Museo della Merda, Gragnano Trebbiense

Dopo il cibo, arriva il momento di parlare di un altro museo particolare: il museo della Merda. La struttura è situata a Gragnano Trebbiense, all’interno di Castelbosco, in provincia di Piacenza. Tutto è allestito per dare informazioni su questa sostanza. Dal punto di vista ecologico può essere riutilizzata in tanti modi: concime, base per mattoni e intonaco, produzione di metano e così via. Il museo racconta di come questa sostanza fosse anche preziosa in passato, percorrendo così la storia del suo utilizzo.

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7. Museo del Rubinetto, San Maurizio D’Opaglio

Quanto è importante l’acqua? Alcuni la considerano come l’oro blu della vita. Per questo motivo nasce il museo del rubinetto, situato in provincia di Novara. Il museo mostra l’evoluzione tecnologica dei rubinetti e come l’uomo sia riuscito a dominare l’acqua. Viene anche mostrato l’aspetto ambientale dell’acqua, cercando di sensibilizzare tutti i visitatori sul tema dello spreco idrico.

8. Museo della Bora o Magazzino dei Venti, Trieste

Il Museo della Bora o Magazzino dei Venti si trova a Trieste ed è dedicato al vento freddo e forte che soffia in questa città, la Bora. La struttura, ad ingresso gratuito, ospita uno spazio dove imparare al meglio la storia della Bora. Al Magazzino dei Venti è possibile documentarsi su come studiare il vento e ascoltare le storie nate proprio attorno a questi fenomeni.

9. Museo del Falso e dell’Inganno, Biella

Chiamato Falseum, il museo del Falso e dell’Inganno si trova nel castello di Verrone, nel territorio biellese. Qui sono esposti tutti i falsi della storia, visitabili pagando 7 euro per il biglietto. Questo museo nasce con l’intento di porre una riflessione sul concetto del falso, ripercorrendo gli inganni commessi nel passato sino ad oggi. Visitando il museo del Falso, infatti, sarà possibile comprendere tutti i meccanismi che portano a creare opere false, per imparare ad individuare e smascherare i falsi odierni.

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10. Museo dei Lucchetti, Parma

L’ultimo museo che vogliamo consigliarvi tra quelli più particolari in Italia è il museo dei lucchetti: si trova in provincia di Parma ed è il primo al mondo dedicato a questi piccoli oggetti. La struttura ospita la collezione privata di Vittorio Cavalli, falegname diventato collezionista di lucchetti. All’interno del museo è possibile osservarne oltre 4000 di ogni genere, epoca, dimensione, forma e proveniente da ogni parte del mondo. Un oggetto davvero importante che racconta anche la storia e l’evoluzione delle serrature.

Questi erano i 10 musei più particolari in Italia. Organizza la prossima uscita sulla nostra applicazione MeeTravel: incontra altri appassionati dei musei e parti insieme a loro!

 

E tu hai già pensato quale museo visitate?  Guarda le proposte in app o proponi tu per trovare nuovi amici con cui organizzare una gita!

 

@Sara Biancardi